Riportiamo il discorso sul retto binario e, per favore, non lasciamolo più.
Augusto Ferdinando Hopfgarten era tornato dall’Italia a Berlino nel 1833. A Roma era entrato in contatto con artisti famosi, come Thorvaldsen, e con facoltosi committenti, favorito dal fatto di essere nipote di un famoso scultore tedesco che aveva lavorato anche al Palazzo del Quirinale.
Il catalogo delle opere incise Nagler, edizione 1835, elenca una lunga serie di opere del famoso incisore tedesco Carl Wildt. Tra queste, c’è anche l’incisione tratta dal dipinto di Augusto Ferdinando Hopfgarten e intitolata “Ragazze che alimentano cigni”. Quindi, l’opera pittorica di Augusto Ferdinando risale almeno agli anni 1833-1835. Non è ipotizzabile infatti che una tela grande sia stata portata dall’Italia.
Il dipinto di Augusto Ferdinando fu acquistato dal Re Federico Guglielmo III (morto nel1840, dopo oltre quaranta anni di regno) e potrebbe essere stato commissionato. Da notare la figura a destra, che tiene in mano un mandolino di grandi proporzioni e forse canta. La ragazza al centro ha un braccio al petto della ragazza di sinistra, per impedirle di scivolare in acqua mentre getta l’alimento ai cigni. La ragazza al centro sembra aspirare il profumo che emana la pelle della compagna. Il quadro potrebbe significare l’esaltazione dei cinque sensi: udito (musica), odorato (la pelle della compagna), tatto (la mano), gusto (l’alimento) e vista (l’insieme della scena).
L’incisione di Carl Wildt, in folio, era una prima stampa, tirata su carta di Cina.
Nel catalogo delle opere incise Weigel, (edito nel 1838, pagina 435) la stessa incisione di Carl Wildt è segnalata al numero 52a, nell’elenco delle sue incisioni – originali o tratte da dipinti di altri artisti - dove figurano anche suoi ritratti incisi del Re di Prussia, di principesse tedesche e di dignitari di Corte. Si vendeva a Berlino, alla Galleria di F. Hanfataengl - che era lo stampatore - a 3 thlr. su foglio semplice, a 3 thlr. e 16 grani su carta di Cina e a 5 thlr. su carta di Cina e con didascalia sul recto.
La tiratura delle incisioni di Carl Wildt doveva essere ampia e questo giustifica il successo e la diffusione del tema romantico delle ragazze al bordo di un laghetto con cigni, tema che fu ripreso da altri, anche su supporti diversi (tappezzeria, porcellana).
Le copie del dipinto (fatte da altri artisti) forse erano numerose, anche perché alcuni anni più tardi Augusto Ferdinando Hopfgarten insegnò all’Accademia e aveva molti seguaci.
Con i primi bollori estivi, un nuvolo di zanzare infette si riversava dalla campagna su la città di Roma che si svuotava dei suoi abitanti. Hopfgarten ne approfittava per tornare a casa, anche perché si era impegnato ad affrescare una cappella funeraria. Quindi, è possibile che il dipinto “Ragazze che alimentano cigni” risalga alla fine degli anni Venti dell’Ottocento. Questa ipotesi è in linea con le pettinature delle tre ragazze che sono tipiche, non del Rinascimento fiorentino, bensì dello stile post-Impero, che nel campo dei mobili antichi viene indicato come “Carlo X”. Gli abiti indossati dalle ragazze ricordano la moda austro-tedesca della stessa epoca e non quella cinquecentesca fiorentina. Quindi, una scena contemporanea. Il giardino all´italiana è di gusto barocco.
Scusate se scrivo in italiano, ma per me è complicato fare sempre la traduzione.
Fausta
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